Il prossimo 25 Maggio parleremo dell’associazione tra disfunzione erettile (DE) e ipertrofia prostatica benigna (IPB). Nuove evidenze scientifiche oltre che studi epidemiologici dimostrano la frequente associazione tra queste due entità cliniche. Non solo: la presenza di sintomi delle basse vie urinarie (LUTS) pare che sia un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di DE. In altre parole, se si escludono l’età, il fumo, malattie come diabete, ipertensione etc, la sola presenza di LUTS aumenta le probabilità di DE.
Esistono varie spiegazioni perchè questo avvenga. Studi sperimentali hanno dimostrato che le due condizioni (DE, LUTS correlati da IPB) hanno delle vie patogenetiche comuni. Ma lo prova più eclatante deriva dalla pratica clinica ed in particolare dalla farmacoterapia. Sì è visto che i pazienti che lamentavano problemi di erezione e di minzione, trattati con gli inibitori delle fosfodiesterasi (tadalafil, vardenafil, sildenafil) riferivano non solo un miglioramento della funzione erettile ma anche una netta riduzione dei disturbi minzionali.
Queste nuove nozioni hanno aperto la strada per il trattamento comune delle due condizioni: un farmaco in grado di curare sia la DE sia i LUTS. Ma indipendentemente dalla presenza di DE, i LUTS migliorano dalla terapia anche nei pazienti con erezioni normali. Questo succede perché il bersaglio anatomico e biochimico di questi farmaci è sia il pene sia le basse vie urinarie (vescica, prostata, uretra).
Di tutti i tre farmaci, il tadalafil a basse dosi ha una emivita in grado di coprire le 24 ore. Somministrato quindi una volta al giorno continuativamente risulta efficace nel trattamento dei LUTS, con o senza DE. Questa è la novità per il 2013, dal momento che la Agenzia del Farmaco Europea ha approvato il suo utilizzo anche per il trattamento dei LUTS.
A Verdellino (BG) quindi parleremo di tutto questo. Corso organizzato per medici specialisti in Urologia.